Ristrutturazione debiti per aziende, privati e soggetti non fallibili
Nell’ultimo decennio il numero dei cittadini e delle imprese imprigionati nel vortice debitorio ha procurato diversi allarmi sulla tenuta sociale; notizie di imprenditori al collasso, costretti a licenziare, di conseguenza famiglie distrutte, aumento delle soglie di povertà da anni sono titoli di notizie dei telegiornali.
Conseguentemente il ricorso a prestiti e finanziamenti (anche con ipoteche sugli immobili) sono sembrati l’unica via d’uscita ma, dopo una lieve “boccata d’ossigeno”, si è trasformato in aggravio di posizione debitoria.
Un periodo storico–imprenditoriale in cui gli effetti della Grande Crisi economica hanno portato al collasso il sistema Italia.
Da qui la necessità della creazione di un corpo normativo che mettesse punto fermo a queste vicende a più livelli e prendesse in considerazione tutti gli operatori coinvolti.
È avvenuto dapprima con la legge 3/2012 “salva suicidi” e successivamente con la legge 115/2017 che ha reso più performante il superamento della crisi e la cui attuazione ha portato il legislatore a intraprendere un percorso culminato con il Decreto Legislativo 12 gennaio 2019, n. 14 meglio noto come il “Codice della Crisi di impresa e dell’insolvenza”
Brevemente si può riassumere che la “Risoluzione delle crisi da sovra-indebitamento” è una procedura che si prefigge come obiettivo quello di risolvere le situazioni di sovra-indebitamento scaturite da un innaturale e perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte. In altri termini risolve l’incapacità del debitore di adempiere ai debiti assunti.
A CHI SI RIVOLGE:
Persone fisiche, soggetti non assoggettabili ad altre procedure concorsuali, nuclei familiari, consumatori, professionisti, imprenditori minori, imprenditori agricoli, imprenditori ittici, start-up innovative, comitati, associazioni, imprenditori che hanno cessato la propria attività da oltre un anno, le società di capitali in possesso dei requisiti di cui all’articolo 25 D.L. 179/2012, nonché i soci di società di capitali, amministratori di società ed oggi anche a piccoli imprenditori ( cioè quei soggetti giuridici con un fatturato annuo inferiore a 200.000 euro, debiti per meno di 500.000 euro e patrimonio inferiore a 300.000 euro). Sturt up innovative. Gli enti del Terzo Settore. Le società di capitali (nelle modalità di Accordo di ristrutturazione debiti e concordato minore). Enti privati non commerciali. Altri soggetti individuati dall’articolo 25 D.L. 179/2012.
OBIETTIVI:
Riduzione di buona parte del debito, pagamento rateale del residuo rimanente che tenga conto e garantisca il soddisfacimento delle necessità di vita del debitore e della sua famiglia.
RISULTATI:
Con l’approvazione del piano vengono sospese tutte le procedure esecutive, compresi i pignoramenti, nonché le eventuali vendite di immobili avviate con il metodo delle vendite giudiziarie dell’Asta immobiliare. Cancellazione di tutte le segnalazioni nelle banche dati: Centrale Rischi, Crif, protesti, ecc. ecc.
Riassumendo nel dettaglio quali siano i benefici ottenibili dall’omologa dei piani di Ristrutturazione dei debiti
- Ottenimento della sospensione di tutte le procedure esecutive (per esempio espropriazioni, pignoramenti, esecuzioni mobiliari, immobiliari e presso terzi)
- Attivazione di un piano “concordato” di rimborso dei creditori consono alle reali capacità di solvenza, tenendo conto delle spese dell’andamento famigliare, dalle spese che possano assicurare il minimo vitale garantito da un “Organo di Competenza di unità della Crisi” creando così una zona confort che possa fare uscire dalla morsa debitoria;
- Richiamo di tutte le segnalazioni. Riabilitazione dei dati nelle banche dati, Cancellazione del nominativo dalla lista dei cattivi pagatori e da banche dati come CRIF Centrale Rischi e conseguente possibilità di riaccedere al credito partendo da un nuovo inizi