L’avvocato Antonio Giulio Alagna avvia una campagna informativa per permettere, a chi vuole, di ricevere un’analisi reale della sua situazione, per verificare la possibilità dell’applicazione delle procedure di ristrutturazione e riduzione dei debiti, in applicazione della Legge 3/2012 (ex Salvasuicidi).
Con il termine “sovra indebitamento”, s’intende una situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, nonché la definitiva incapacità del debitore di adempiere regolarmente alle proprie obbligazioni.
Scelte finanziare importanti come:
• Mutui per acquisto casa;
• Finanziamenti per crediti al consumo;
• Acquisto auto;
• Previdenza;
• Gestione risparmi;
Ed a volte cercare di integrare il reddito a disposizione con il ricorso a prestiti, emissione di assegni, protesti, decisioni queste che si protraggono nel lungo periodo e si ripercuotono sulla vita di ogni giorno;
Oppure anche eventi imprevedibili
• Morte di un familiare; il venire meno di entrate, divorzi, separazione, licenziamenti, perdita di attività di impresa, recuperi forzosi di credito inaspettati, pignoramenti della prima casa, vortici di aste giudiziarie, pretese tributarie non più gestibili.
Sono state spesso causa prima del tracollo dell’economia di una famiglia. E spesso della stessa attività di impresa.
I potenziali soggetti debitori che potrebbero rientrare all’interno della procedura da sovraindebitamento risulta abbastanza ampio.
infatti, ne hanno accesso
1) I “consumatori”, quali il debitore persona fisica che ha assunto obbligazioni esclusivamente per scopi estranei all’attivita’ imprenditoriale o professionale eventualmente svolta (può anche essere sì un imprenditore, purché non rientri nel regime di fallibilità).
2) l’imprenditore non assoggettabili alle procedure concorsuali (non fallible). I soci delle società di capitali, gli amministratori di società.
3) Ma potranno avvalersi del sovraindebitamento anche i soci e gli amministratori di società di capitali (in quanto in caso di fallimento risponde la società, possedendo l’autonomia giuridica; i soci rispondono solo in base al capitale versato) e gli imprenditori agricoli (compresi gli imprenditori ittici).
4) Gli enti non commerciali, come ad esempio le fondazioni, le associazioni, i comitati, e le start up innovative, ovvero le società di capitali in possesso dei requisiti previsti dall’art. 25 d.l. n. 179/2012.
5) In fine anche i professionisti intellettuali (sia individuali che in forma associata).
L’intento è quello di permettere a questi soggetti di riprendere in mano la propria vita e le sorti della loro economia.
L’aiuto è dunque verso quei soggetti, famiglie ed imprese, che si ritrovano in gravi situazioni debitorie.
L’obbiettivo è cercare di dare loro, la possibilità di una ristrutturazione totale del debito, con piani di accesso e fattibilità molte volte anche notevolmente ridotto dalla procedura, riuscendo così ad uscire da quel vortice che li ha resi spettatori passivi del loro disastro economico.
L’occasione per porgere
Cordiali Saluti
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